Discussione:
Giuseppe Zora e la sua cura contro i tumori
(troppo vecchio per rispondere)
c***@virgilio.it
2007-12-15 18:08:23 UTC
Permalink
L'IMB è' un prodotto che ha per principio attivo l'Lps,
lipopolisaccaride estratto da batteri Gram-negativi, ampiamente
studiato presso l'Università di Tours, in grado di supportare il
paziente oncologico durante le chemio e le radioterapie.
Fu ostracismo totale. Di più: persecuzione. È passato un quarto di
secolo, ma il ricordo è ancora lancinante. Fu costretto a rifugiarsi
in territorio vaticano, precisamente nella basilica di Santa Maria in
Trastevere, che gode dell'extraterritorialità. <<Io non so se questo
farmaco cura il cancro, so soltanto che dinanzi a Dio e a me stesso,
come uomo e sacerdote, è mio dovere accogliere questi poveretti e
aiutarli>>, disse il parroco, don Vincenzo Paglia, l'assistente
ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio poi divenuto vescovo di
Terni. I poveretti non erano soltanto i coniugi Zora ma anche i 50.000
malati che nei dieci anni successivi furono visitati e curati
gratuitamente, condicio sine qua non per operare entro i confini della
Santa Sede. Chi voleva, lasciava un obolo per le spese.



Quando cominciò a distribuirlo?

<<I primi trattamenti su pazienti terminali consenzienti, che avevano
esaurito tutte le terapie convenzionali, li feci nel 1980,
riscontrando subito un miglioramento delle condizioni fisiche e un
allungamento della sopravvivenza rispetto alle prognosi ufficiali.
Quando Bonifacio nel 1982, ormai prossimo alla morte, smise di
distribuire il suo siero, c'erano queste migliaia di malati che non
sapevano dove sbattere la testa. Potevo tenere l'Imb per me? Iniziai a
darglielo in un locale del quartiere Testaccio, a Roma. Arrivarono i
carabinieri. Una settimana dopo ero in piazza San Pietro. Migliaia di
pazienti sulla gradinata, tre ore a dispensare fiale, con i gendarmi
vaticani che osservavano a debita distanza, senza intervenire. Il
giorno dopo trovai ospitalità da don Paglia>>.

Ha mai prescritto agli oncologici di smettere le cure?

<<Mai. Al contrario, spesso sono io a consigliare ai più riottosi le
prime tre linee di chemioterapici. Soltanto dopo sconsiglio
d'insistere>>.

A quanti ha allungato la vita?

<<Difficile dirlo. Nessuno fa i miracoli. Ma ho pazienti che sono
guariti già da 21 anni o che convivono accettabilmente col tumore.
Purtroppo non ho qui tutte le cartelle cliniche: ogni volta che me le
hanno sequestrate, poi non mi sono più state restituite>>.

Non può dimostrare se funzioni la chemio o il suo Imb.

<<Vero. Però il professor Giuseppe Martines, ordinario di terapia
medica all'Università di Chieti-Pescara, ha trattato con l'Imb 461
pazienti di entrambi i sessi, tra i 20 e i 70 anni, affetti da 12
diversi tipi di tumore in fase avanzata: polmone, colon, pancreas,
cervello, mammella, vescica... Li ha divisi in due categorie: 307
avevano praticato chemio o radioterapia e si trovavano in progressione
di malattia; 154 non si erano sottoposti a nessun trattamento a causa
della gravità del male o per loro scelta. Dopo quattro anni, il 38%
dei pazienti del primo gruppo e il 48% di quelli del secondo erano
ancora in vita. Questo dimostra che la risposta è migliore se il
sistema immunologico non è stato distrutto dai farmaci
antineoplastici>>.

Cosa pensa dei chemioterapici?

<<Rispetto ai diserbanti puri che venivano usati 25 anni fa, oggi sono
molto più selettivi e meno tossici. Sono anche molto costosi. In media
un solo ciclo di sei sedute per trattare un carcinoma della mammella
su una donna di circa 60 chili comporta una spesa di 7.800 euro, visto
che gli antineoplastici sono dosati in milligrammi e vanno rapportati
al peso corporeo>>.

Ma se l'Imb è così efficace, perché l'industria farmaceutica non se
n'è impossessata?

<<Glielo racconto, perché è la verità. Tra l'82 e l'83, attraverso un
amico fotografo di Catania, conosco Vito Scalia, ex ministro della
Ricerca scientifica, il quale mi combina un incontro con Alberto
Aleotti, proprietario della Menarini e all'epoca presidente di
Farmindustria. C'incontriamo all'hotel Bernini Bristol di Roma,
presente Scalia e mia moglie. Alla fine Aleotti mi dice: "Professore,
a me l'Imb non interessa perché è un prodotto biologico. Non è un
prodotto chimico, non è brevettabile, dunque non potrà mai essere
mio". Infatti siamo riusciti a brevettare solo il metodo di
preparazione>>.

Ma ha ceduto il brevetto alla Ocg Ag, un'industria farmaceutica di
Berna.

<<Che però lo fabbrica come prodotto omeopatico, registrato nel 1996
dalle autorità sanitarie elvetiche col nome commerciale Adjuvant plus.
Sono fiale da un millilitro iniettabili intramuscolo, in libera
vendita in Svizzera, Germania, Austria e San Marino>>.

L'omeopatia usa princìpi attivi diluiti oltre il limite del numero di
Avogadro. Da un punto di vista chimico questi farmaci sono giudicati
dalla medicina ufficiale uno zero assoluto.

<<L'Adjuvant plus è diluito in decimali, secondo le regole
dell'omeopatia tedesca, quindi il principio attivo è presente. Del
resto l'Oms ha codificato di recente che il lipopolisaccaride può
essere somministrato solo in microgrammi, altrimenti sarebbe tossico.
Lei invece sta parlando dei prodotti diluiti in centesimali, dove in
effetti il principio attivo non è più presente>>.

I chimici attendono che gli omeopati mostrino finalmente un
esperimento ripetibile, almeno uno, in modo da distinguere l'acqua
normale dall'acqua omeopatica.

<<Non si può codificare tutto secondo i canoni che sono stati
stabiliti da Tizio o da Caio. Nelle mie fiale non c'è solo la memoria
del principio attivo. C'è l'Lps>>.

Costeranno un occhio.

<<No, 5 euro l'una>>.

Albert Sabin non ricavò neppure un dollaro dall'antipolio.

<<Noi lo stesso. La Ocg Ag patrocina soltanto le ricerche scientifiche
della Fondazione Raphael. Vivo della mia professione>>.

E quanto si fa pagare?

<<Una normale parcella: 150 euro la prima visita e 100 quelle
successive. Bambini e indigenti non hanno mai pagato>>.

Scusi se insisto, ma spesso mi sono imbattuto in speculazioni
economiche sulla pelle dei malati.

<<Capisco. Vivo alla luce del sole. Dichiaro 90.000 euro annui di
reddito. Mai avuto accertamenti della Finanza. Mai un'accusa per
truffa o per lesioni>>.

Quanti procedimenti giudiziari?

<<Una decina. Sono sempre venuti a testimoniare in mio favore i
pazienti. Sette-otto archiviazioni. Una sola condanna per detenzione
di medicinale non autorizzato>>.

Dimentica l'arresto.

<<Dalla domenica sera al martedì, in seguito al sequestro dell'Imb da
parte dei Nas di Firenze. Un'esperienza traumatica ma anche utile. Mi
rinchiusero nella prigione di Arezzo con gli abiti che avevo addosso.
Alle 20, durante l'ora d'aria, fui avvicinato da decine di detenuti.
Sapevano già tutto. Radio Scarpa funziona. Mi offrirono pigiama e
spazzolino da denti nuovi di zecca, cucinarono per me. Sono cose che
non si dimenticano>>.

Nessuno la difese?

<<Carlo Taormina, perché era il mio avvocato. E poi i radicali: Emma
Bonino, Mauro Mellini, Marco Taradash, Adele Faccio>>.
Ha ancora processi in ballo?

<<Neanche uno>>.

S'è dato una spiegazione dei suoi guai giudiziari?

<<Avevo dimostrato con una ricerca seria in ambito universitario,
avallata dal direttore d'istituto professor D'Aquino, che il siero
Bonifacio non era acqua fresca, come invece aveva sentenziato nel 1970
la commissione presieduta dall'onorevole Pietro Bucalossi, direttore
dell'Istituto dei tumori di Milano, dopo una sperimentazione di soli
16 giorni su appena otto pazienti in fase preagonica. Il che spiega
anche perché una seconda commissione istituita dal ministro Renato
Altissimo, e nella quale sedevano il farmacologo Silvio Garattini e
altri luminari, anni dopo bocciò senza appello la sperimentazione
dell'Imb, sostenendo che non vi erano i presupposti scientifici per
avviarla. Almeno al professor Luigi Di Bella la sperimentazione fu
concessa>>.


Il Giornale 1Luglio 2007
IgnazioGSS©
2007-12-15 20:10:51 UTC
Permalink
Post by c***@virgilio.it
Il Giornale 1Luglio 2007
Ah, ecco.
Fonte altamente scientifica con tutto il campionario di luoghi comuni
tipico del buon ciarlatano.
Dal complotto classico al piagnisteo su mirabolanti risultati,
peraltro MAI documentati e l'ovvio ostracismo dei cattivoni che
preferiscono morire di cancro che riconoscere il genio incompreso.
Tutto già visto e stravisto, ma manco Vanna Marchi...
--
Ignazio GSS© * More than 100 HiRes images in my home page
http://www.ipuddu.it
- Marco A. -
2007-12-15 21:00:48 UTC
Permalink
Post by c***@virgilio.it
L'IMB è' un prodotto che ha per principio attivo l'Lps,
lipopolisaccaride estratto da batteri Gram-negativi, ampiamente
studiato presso l'Università di Tours, in grado di supportare il
paziente oncologico durante le chemio e le radioterapie.
il Professor Giuseppe Zora
è un oncologo "eretico" andato a vivere in Svizzera anche lui perseguitato
dai delinquenti al soldo delle case farmaceutiche.
Usa 2 prodotti che stimolano il Sistema Immunitario,
(Endan 3 e ADjuvant Plus) una endovena, l'altra per via orale
sono prodotti che si trovano solo a San Marino e in Svizzera.

Chi volesse contattare questo grande Luminare :
PROF. GIUSEPPE ZORA SPECIALISTA IN ONCOLOGIA CELL.0041 79 33 706
30-338 24 01 024.

ADJUVANT PLUS :

Farmaco Omeopatico (ADJUVANT PLUS). Per la prima volta vi è una
dimostrazione scientifica sperimentale che da validità alla
immunomodulazione con LPS (ADJUVANT PLUS) a differenza assoluta, esclusiva
di quanto sino ad oggi è accaduto per i farmaci o prodotti omeopatici per
la cura del cancro.


Follow-up it-alt.salute.tumori
--
Naturopata-Erborista ***@email.it
http://groups.google.it/group/alternativamente
www.saluteeambiente.org
Gesù stese la mano, lo toccò e gli disse:
«Lo voglio,guarisci!».Subito la lebbra scomparve
ed egli guarì (Mc 1, 41-42).
IgnazioGSS©
2007-12-15 21:14:07 UTC
Permalink
Post by - Marco A. -
è un oncologo "eretico" andato a vivere in Svizzera anche lui perseguitato
dai delinquenti al soldo delle case farmaceutiche.
Tu prima di dare del delinquente a qualcuno dovresti lavarti la bocca
con l'acido solforico e farci pure i gargarismi. Spero proprio che
prima o poi la Giustizia cominci a funzionare e tu abbia quel che
meriti.
Post by - Marco A. -
Usa 2 prodotti che stimolano il Sistema Immunitario,
Ah, si? E questo chi lo dice, tu? Un elettricista fallito e razzista,
bugiardo come pochi che si e' spacciato prima per ingegnere poi per
naturopata con corso da 50 euro e campa procacciando clienti a uno
condannato per truffe e omicidio e tenta di farsi contattare in
privato su usenet a caccia di vittime da spennare?
Post by - Marco A. -
(Endan 3 e ADjuvant Plus) una endovena, l'altra per via orale
sono prodotti che si trovano solo a San Marino e in Svizzera.
Immagino che saranno gratuiti e non ci guadagni nessuno, vero?
--
Ignazio GSS© * More than 100 HiRes images in my home page
http://www.ipuddu.it
- Marco A. -
2007-12-15 21:28:36 UTC
Permalink
Post by IgnazioGSS©
Tu prima di dare del delinquente a qualcuno dovresti lavarti la bocca
Certo, certo....
*pat pat*
Post by IgnazioGSS©
Ah, si? E questo chi lo dice, tu?
Lo dice lui il Prof. Zora.
Post by IgnazioGSS©
Immagino che saranno gratuiti e non ci guadagni nessuno, vero?
i costi industriali devono essere ammortizzati.
IgnazioGSS©
2007-12-15 21:37:04 UTC
Permalink
Post by - Marco A. -
Post by IgnazioGSS©
Tu prima di dare del delinquente a qualcuno dovresti lavarti la bocca
Certo, certo....
Ci puoi scommettere le chiappe.
Post by - Marco A. -
Lo dice lui il Prof. Zora.
Ah, se lo dice lui...
Post by - Marco A. -
Post by IgnazioGSS©
Immagino che saranno gratuiti e non ci guadagni nessuno, vero?
i costi industriali devono essere ammortizzati.
Ma non mi dire, quindi li vende una ONLUS?
--
Ignazio GSS© * More than 100 HiRes images in my home page
http://www.ipuddu.it
Piercarlo
2007-12-16 12:17:57 UTC
Permalink
Post by IgnazioGSS©
Ci puoi scommettere le chiappe.
Per quel che se ne sà, le ha già scommesse. E anche perse! :-)

Piercarlo
--
La "medicina alternativa" è soltanto
una scusa per uccidere la gente e
derubarla fingendo di curarla.
E ora offrono pure i gadgets per farlo!
mario
2007-12-16 11:40:46 UTC
Permalink
Post by - Marco A. -
«Lo voglio,guarisci!».Subito la lebbra scomparve
ed egli guarì (Mc 1, 41-42).
Ti ispiri ai fumetti di fantascenza ?

PATETICO
g***@gmail.com
2013-12-11 15:39:23 UTC
Permalink
Post by c***@virgilio.it
L'IMB è' un prodotto che ha per principio attivo l'Lps,
lipopolisaccaride estratto da batteri Gram-negativi, ampiamente
studiato presso l'Università di Tours, in grado di supportare il
paziente oncologico durante le chemio e le radioterapie.
Fu ostracismo totale. Di più: persecuzione. È passato un quarto di
secolo, ma il ricordo è ancora lancinante. Fu costretto a rifugiarsi
in territorio vaticano, precisamente nella basilica di Santa Maria in
Trastevere, che gode dell'extraterritorialità. <<Io non so se questo
farmaco cura il cancro, so soltanto che dinanzi a Dio e a me stesso,
come uomo e sacerdote, è mio dovere accogliere questi poveretti e
aiutarli>>, disse il parroco, don Vincenzo Paglia, l'assistente
ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio poi divenuto vescovo di
Terni. I poveretti non erano soltanto i coniugi Zora ma anche i 50.000
malati che nei dieci anni successivi furono visitati e curati
gratuitamente, condicio sine qua non per operare entro i confini della
Santa Sede. Chi voleva, lasciava un obolo per le spese.
Quando cominciò a distribuirlo?
<<I primi trattamenti su pazienti terminali consenzienti, che avevano
esaurito tutte le terapie convenzionali, li feci nel 1980,
riscontrando subito un miglioramento delle condizioni fisiche e un
allungamento della sopravvivenza rispetto alle prognosi ufficiali.
Quando Bonifacio nel 1982, ormai prossimo alla morte, smise di
distribuire il suo siero, c'erano queste migliaia di malati che non
sapevano dove sbattere la testa. Potevo tenere l'Imb per me? Iniziai a
darglielo in un locale del quartiere Testaccio, a Roma. Arrivarono i
carabinieri. Una settimana dopo ero in piazza San Pietro. Migliaia di
pazienti sulla gradinata, tre ore a dispensare fiale, con i gendarmi
vaticani che osservavano a debita distanza, senza intervenire. Il
giorno dopo trovai ospitalità da don Paglia>>.
Ha mai prescritto agli oncologici di smettere le cure?
<<Mai. Al contrario, spesso sono io a consigliare ai più riottosi le
prime tre linee di chemioterapici. Soltanto dopo sconsiglio
d'insistere>>.
A quanti ha allungato la vita?
<<Difficile dirlo. Nessuno fa i miracoli. Ma ho pazienti che sono
guariti già da 21 anni o che convivono accettabilmente col tumore.
Purtroppo non ho qui tutte le cartelle cliniche: ogni volta che me le
hanno sequestrate, poi non mi sono più state restituite>>.
Non può dimostrare se funzioni la chemio o il suo Imb.
<<Vero. Però il professor Giuseppe Martines, ordinario di terapia
medica all'Università di Chieti-Pescara, ha trattato con l'Imb 461
pazienti di entrambi i sessi, tra i 20 e i 70 anni, affetti da 12
diversi tipi di tumore in fase avanzata: polmone, colon, pancreas,
cervello, mammella, vescica... Li ha divisi in due categorie: 307
avevano praticato chemio o radioterapia e si trovavano in progressione
di malattia; 154 non si erano sottoposti a nessun trattamento a causa
della gravità del male o per loro scelta. Dopo quattro anni, il 38%
dei pazienti del primo gruppo e il 48% di quelli del secondo erano
ancora in vita. Questo dimostra che la risposta è migliore se il
sistema immunologico non è stato distrutto dai farmaci
antineoplastici>>.
Cosa pensa dei chemioterapici?
<<Rispetto ai diserbanti puri che venivano usati 25 anni fa, oggi sono
molto più selettivi e meno tossici. Sono anche molto costosi. In media
un solo ciclo di sei sedute per trattare un carcinoma della mammella
su una donna di circa 60 chili comporta una spesa di 7.800 euro, visto
che gli antineoplastici sono dosati in milligrammi e vanno rapportati
al peso corporeo>>.
Ma se l'Imb è così efficace, perché l'industria farmaceutica non se
n'è impossessata?
<<Glielo racconto, perché è la verità. Tra l'82 e l'83, attraverso un
amico fotografo di Catania, conosco Vito Scalia, ex ministro della
Ricerca scientifica, il quale mi combina un incontro con Alberto
Aleotti, proprietario della Menarini e all'epoca presidente di
Farmindustria. C'incontriamo all'hotel Bernini Bristol di Roma,
presente Scalia e mia moglie. Alla fine Aleotti mi dice: "Professore,
a me l'Imb non interessa perché è un prodotto biologico. Non è un
prodotto chimico, non è brevettabile, dunque non potrà mai essere
mio". Infatti siamo riusciti a brevettare solo il metodo di
preparazione>>.
Ma ha ceduto il brevetto alla Ocg Ag, un'industria farmaceutica di
Berna.
<<Che però lo fabbrica come prodotto omeopatico, registrato nel 1996
dalle autorità sanitarie elvetiche col nome commerciale Adjuvant plus.
Sono fiale da un millilitro iniettabili intramuscolo, in libera
vendita in Svizzera, Germania, Austria e San Marino>>.
L'omeopatia usa princìpi attivi diluiti oltre il limite del numero di
Avogadro. Da un punto di vista chimico questi farmaci sono giudicati
dalla medicina ufficiale uno zero assoluto.
<<L'Adjuvant plus è diluito in decimali, secondo le regole
dell'omeopatia tedesca, quindi il principio attivo è presente. Del
resto l'Oms ha codificato di recente che il lipopolisaccaride può
essere somministrato solo in microgrammi, altrimenti sarebbe tossico.
Lei invece sta parlando dei prodotti diluiti in centesimali, dove in
effetti il principio attivo non è più presente>>.
I chimici attendono che gli omeopati mostrino finalmente un
esperimento ripetibile, almeno uno, in modo da distinguere l'acqua
normale dall'acqua omeopatica.
<<Non si può codificare tutto secondo i canoni che sono stati
stabiliti da Tizio o da Caio. Nelle mie fiale non c'è solo la memoria
del principio attivo. C'è l'Lps>>.
Costeranno un occhio.
<<No, 5 euro l'una>>.
Albert Sabin non ricavò neppure un dollaro dall'antipolio.
<<Noi lo stesso. La Ocg Ag patrocina soltanto le ricerche scientifiche
della Fondazione Raphael. Vivo della mia professione>>.
E quanto si fa pagare?
<<Una normale parcella: 150 euro la prima visita e 100 quelle
successive. Bambini e indigenti non hanno mai pagato>>.
Scusi se insisto, ma spesso mi sono imbattuto in speculazioni
economiche sulla pelle dei malati.
<<Capisco. Vivo alla luce del sole. Dichiaro 90.000 euro annui di
reddito. Mai avuto accertamenti della Finanza. Mai un'accusa per
truffa o per lesioni>>.
Quanti procedimenti giudiziari?
<<Una decina. Sono sempre venuti a testimoniare in mio favore i
pazienti. Sette-otto archiviazioni. Una sola condanna per detenzione
di medicinale non autorizzato>>.
Dimentica l'arresto.
<<Dalla domenica sera al martedì, in seguito al sequestro dell'Imb da
parte dei Nas di Firenze. Un'esperienza traumatica ma anche utile. Mi
rinchiusero nella prigione di Arezzo con gli abiti che avevo addosso.
Alle 20, durante l'ora d'aria, fui avvicinato da decine di detenuti.
Sapevano già tutto. Radio Scarpa funziona. Mi offrirono pigiama e
spazzolino da denti nuovi di zecca, cucinarono per me. Sono cose che
non si dimenticano>>.
Nessuno la difese?
<<Carlo Taormina, perché era il mio avvocato. E poi i radicali: Emma
Bonino, Mauro Mellini, Marco Taradash, Adele Faccio>>.
Ha ancora processi in ballo?
<<Neanche uno>>.
S'è dato una spiegazione dei suoi guai giudiziari?
<<Avevo dimostrato con una ricerca seria in ambito universitario,
avallata dal direttore d'istituto professor D'Aquino, che il siero
Bonifacio non era acqua fresca, come invece aveva sentenziato nel 1970
la commissione presieduta dall'onorevole Pietro Bucalossi, direttore
dell'Istituto dei tumori di Milano, dopo una sperimentazione di soli
16 giorni su appena otto pazienti in fase preagonica. Il che spiega
anche perché una seconda commissione istituita dal ministro Renato
Altissimo, e nella quale sedevano il farmacologo Silvio Garattini e
altri luminari, anni dopo bocciò senza appello la sperimentazione
dell'Imb, sostenendo che non vi erano i presupposti scientifici per
avviarla. Almeno al professor Luigi Di Bella la sperimentazione fu
concessa>>.
Il Giornale 1Luglio 2007
m***@gmail.com
2014-09-28 13:47:14 UTC
Permalink
Post by c***@virgilio.it
L'IMB è' un prodotto che ha per principio attivo l'Lps,
lipopolisaccaride estratto da batteri Gram-negativi, ampiamente
studiato presso l'Università di Tours, in grado di supportare il
paziente oncologico durante le chemio e le radioterapie.
Fu ostracismo totale. Di più: persecuzione. È passato un quarto di
secolo, ma il ricordo è ancora lancinante. Fu costretto a rifugiarsi
in territorio vaticano, precisamente nella basilica di Santa Maria in
Trastevere, che gode dell'extraterritorialità. <<Io non so se questo
farmaco cura il cancro, so soltanto che dinanzi a Dio e a me stesso,
come uomo e sacerdote, è mio dovere accogliere questi poveretti e
aiutarli>>, disse il parroco, don Vincenzo Paglia, l'assistente
ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio poi divenuto vescovo di
Terni. I poveretti non erano soltanto i coniugi Zora ma anche i 50.000
malati che nei dieci anni successivi furono visitati e curati
gratuitamente, condicio sine qua non per operare entro i confini della
Santa Sede. Chi voleva, lasciava un obolo per le spese.
Quando cominciò a distribuirlo?
<<I primi trattamenti su pazienti terminali consenzienti, che avevano
esaurito tutte le terapie convenzionali, li feci nel 1980,
riscontrando subito un miglioramento delle condizioni fisiche e un
allungamento della sopravvivenza rispetto alle prognosi ufficiali.
Quando Bonifacio nel 1982, ormai prossimo alla morte, smise di
distribuire il suo siero, c'erano queste migliaia di malati che non
sapevano dove sbattere la testa. Potevo tenere l'Imb per me? Iniziai a
darglielo in un locale del quartiere Testaccio, a Roma. Arrivarono i
carabinieri. Una settimana dopo ero in piazza San Pietro. Migliaia di
pazienti sulla gradinata, tre ore a dispensare fiale, con i gendarmi
vaticani che osservavano a debita distanza, senza intervenire. Il
giorno dopo trovai ospitalità da don Paglia>>.
Ha mai prescritto agli oncologici di smettere le cure?
<<Mai. Al contrario, spesso sono io a consigliare ai più riottosi le
prime tre linee di chemioterapici. Soltanto dopo sconsiglio
d'insistere>>.
A quanti ha allungato la vita?
<<Difficile dirlo. Nessuno fa i miracoli. Ma ho pazienti che sono
guariti già da 21 anni o che convivono accettabilmente col tumore.
Purtroppo non ho qui tutte le cartelle cliniche: ogni volta che me le
hanno sequestrate, poi non mi sono più state restituite>>.
Non può dimostrare se funzioni la chemio o il suo Imb.
<<Vero. Però il professor Giuseppe Martines, ordinario di terapia
medica all'Università di Chieti-Pescara, ha trattato con l'Imb 461
pazienti di entrambi i sessi, tra i 20 e i 70 anni, affetti da 12
diversi tipi di tumore in fase avanzata: polmone, colon, pancreas,
cervello, mammella, vescica... Li ha divisi in due categorie: 307
avevano praticato chemio o radioterapia e si trovavano in progressione
di malattia; 154 non si erano sottoposti a nessun trattamento a causa
della gravità del male o per loro scelta. Dopo quattro anni, il 38%
dei pazienti del primo gruppo e il 48% di quelli del secondo erano
ancora in vita. Questo dimostra che la risposta è migliore se il
sistema immunologico non è stato distrutto dai farmaci
antineoplastici>>.
Cosa pensa dei chemioterapici?
<<Rispetto ai diserbanti puri che venivano usati 25 anni fa, oggi sono
molto più selettivi e meno tossici. Sono anche molto costosi. In media
un solo ciclo di sei sedute per trattare un carcinoma della mammella
su una donna di circa 60 chili comporta una spesa di 7.800 euro, visto
che gli antineoplastici sono dosati in milligrammi e vanno rapportati
al peso corporeo>>.
Ma se l'Imb è così efficace, perché l'industria farmaceutica non se
n'è impossessata?
<<Glielo racconto, perché è la verità. Tra l'82 e l'83, attraverso un
amico fotografo di Catania, conosco Vito Scalia, ex ministro della
Ricerca scientifica, il quale mi combina un incontro con Alberto
Aleotti, proprietario della Menarini e all'epoca presidente di
Farmindustria. C'incontriamo all'hotel Bernini Bristol di Roma,
presente Scalia e mia moglie. Alla fine Aleotti mi dice: "Professore,
a me l'Imb non interessa perché è un prodotto biologico. Non è un
prodotto chimico, non è brevettabile, dunque non potrà mai essere
mio". Infatti siamo riusciti a brevettare solo il metodo di
preparazione>>.
Ma ha ceduto il brevetto alla Ocg Ag, un'industria farmaceutica di
Berna.
<<Che però lo fabbrica come prodotto omeopatico, registrato nel 1996
dalle autorità sanitarie elvetiche col nome commerciale Adjuvant plus.
Sono fiale da un millilitro iniettabili intramuscolo, in libera
vendita in Svizzera, Germania, Austria e San Marino>>.
L'omeopatia usa princìpi attivi diluiti oltre il limite del numero di
Avogadro. Da un punto di vista chimico questi farmaci sono giudicati
dalla medicina ufficiale uno zero assoluto.
<<L'Adjuvant plus è diluito in decimali, secondo le regole
dell'omeopatia tedesca, quindi il principio attivo è presente. Del
resto l'Oms ha codificato di recente che il lipopolisaccaride può
essere somministrato solo in microgrammi, altrimenti sarebbe tossico.
Lei invece sta parlando dei prodotti diluiti in centesimali, dove in
effetti il principio attivo non è più presente>>.
I chimici attendono che gli omeopati mostrino finalmente un
esperimento ripetibile, almeno uno, in modo da distinguere l'acqua
normale dall'acqua omeopatica.
<<Non si può codificare tutto secondo i canoni che sono stati
stabiliti da Tizio o da Caio. Nelle mie fiale non c'è solo la memoria
del principio attivo. C'è l'Lps>>.
Costeranno un occhio.
<<No, 5 euro l'una>>.
Albert Sabin non ricavò neppure un dollaro dall'antipolio.
<<Noi lo stesso. La Ocg Ag patrocina soltanto le ricerche scientifiche
della Fondazione Raphael. Vivo della mia professione>>.
E quanto si fa pagare?
<<Una normale parcella: 150 euro la prima visita e 100 quelle
successive. Bambini e indigenti non hanno mai pagato>>.
Scusi se insisto, ma spesso mi sono imbattuto in speculazioni
economiche sulla pelle dei malati.
<<Capisco. Vivo alla luce del sole. Dichiaro 90.000 euro annui di
reddito. Mai avuto accertamenti della Finanza. Mai un'accusa per
truffa o per lesioni>>.
Quanti procedimenti giudiziari?
<<Una decina. Sono sempre venuti a testimoniare in mio favore i
pazienti. Sette-otto archiviazioni. Una sola condanna per detenzione
di medicinale non autorizzato>>.
Dimentica l'arresto.
<<Dalla domenica sera al martedì, in seguito al sequestro dell'Imb da
parte dei Nas di Firenze. Un'esperienza traumatica ma anche utile. Mi
rinchiusero nella prigione di Arezzo con gli abiti che avevo addosso.
Alle 20, durante l'ora d'aria, fui avvicinato da decine di detenuti.
Sapevano già tutto. Radio Scarpa funziona. Mi offrirono pigiama e
spazzolino da denti nuovi di zecca, cucinarono per me. Sono cose che
non si dimenticano>>.
Nessuno la difese?
<<Carlo Taormina, perché era il mio avvocato. E poi i radicali: Emma
Bonino, Mauro Mellini, Marco Taradash, Adele Faccio>>.
Ha ancora processi in ballo?
<<Neanche uno>>.
S'è dato una spiegazione dei suoi guai giudiziari?
<<Avevo dimostrato con una ricerca seria in ambito universitario,
avallata dal direttore d'istituto professor D'Aquino, che il siero
Bonifacio non era acqua fresca, come invece aveva sentenziato nel 1970
la commissione presieduta dall'onorevole Pietro Bucalossi, direttore
dell'Istituto dei tumori di Milano, dopo una sperimentazione di soli
16 giorni su appena otto pazienti in fase preagonica. Il che spiega
anche perché una seconda commissione istituita dal ministro Renato
Altissimo, e nella quale sedevano il farmacologo Silvio Garattini e
altri luminari, anni dopo bocciò senza appello la sperimentazione
dell'Imb, sostenendo che non vi erano i presupposti scientifici per
avviarla. Almeno al professor Luigi Di Bella la sperimentazione fu
concessa>>.
Il Giornale 1Luglio 2007
IgnazioGSS©
2014-09-28 19:09:31 UTC
Permalink
Post by c***@virgilio.it
Il Giornale 1Luglio 2007
Pubblicazione come sempre attendibilissima e dal rigore scientifico
universalmente riconosciuto.
ANTONIO FERRACIN
2023-08-21 08:57:14 UTC
Permalink
Post by IgnazioGSS©
Post by c***@virgilio.it
Il Giornale 1Luglio 2007
Pubblicazione come sempre attendibilissima e dal rigore scientifico
universalmente riconosciuto.
E infatti è finita come doveva finire... Quello che era stato fatto passare per un cialtrone approfittatore ha visto anni dopo riconosciuto e commercializzato il suo farmaco... ah, si è visto pure offrire una cattedra universitaria a Milano.... Sui vaccini anticovid, immagino, nessuno di voi abbia avuto dei dubbi, ci mancherebbe....
angelo
2023-08-21 09:56:43 UTC
Permalink
Post by ANTONIO FERRACIN
Post by IgnazioGSS©
Post by c***@virgilio.it
Il Giornale 1Luglio 2007
Pubblicazione come sempre attendibilissima e dal rigore scientifico
universalmente riconosciuto.
E infatti è finita come doveva finire... Quello che era stato fatto passare per un cialtrone approfittatore ha visto anni dopo riconosciuto e commercializzato il suo farmaco... ah, si è visto pure offrire una cattedra universitaria a Milano.... Sui vaccini anticovid, immagino, nessuno di voi abbia avuto dei dubbi, ci mancherebbe....
Fonti credibili?

angelo
GMG
2023-09-07 14:56:17 UTC
Permalink
Post by ANTONIO FERRACIN
E infatti è finita come doveva finire... Quello che era stato fatto passare per un cialtrone approfittatore ha visto anni dopo riconosciuto e commercializzato il suo farmaco... ah, si è visto pure offrire una cattedra universitaria a Milano.... Sui vaccini anticovid, immagino, nessuno di voi abbia avuto dei dubbi, ci mancherebbe....
il signor Zora non è mai stato contro la chemioterapia e la medicina
convenzionale

lui ha sempre detto che: "la medicina è una...è sempre una"
"ma composta da più parti"

quindi anche i vaccini anti covid-19 sono una parte dell'unica
medicina...

ovviamente invece i negazionisti di tipo no-vax
non hanno mai nessun dubbio di nessun genere

per fortuna il sig. Zora la pensa diversamente!

Continua a leggere su narkive:
Loading...