Catrame
2022-02-11 06:41:17 UTC
Sospeso per sei mesi nonostante si sia vaccinato: «Mi sono convertito
quando ho visto morire un ragazzo in terapia intensiva che aveva sul
cellulare i video dei miei comizi. C’è un sistema dietro le
associazioni: dalla comunicazione ai soldi»
Pasquale Bacco
Pasquale Bacco
Pasquale Bacco è un medico che per due anni è stato alla testa dei no
vax. Nelle piazze e sui palchi le sue parole, spesso violente, erano
oro colato per quei milioni di italiani che si nutrono di teorie
complottistiche. Oggi Bacco è tornato con i piedi per terra e guarda a
quello che è successo in questi anni. Ora è convinto che il Covid
uccida e che i vaccini siano la soluzione. La sua voce oggi la impegna
per raccontare davvero cos’è il mondo no vax.
Come mai ha cambiato idea?
«Quando ho visto morire un ragazzo di 29 anni di Covid. Aveva nel
telefonino i video dei miei comizi sui palchi no vax. La famiglia mi
disse che era un mio fan. Non me lo dicevano con rabbia anzi, e questo
mi ha fatto ancora più male. Quella morte me la sento come una mia
colpa. E la cosa ancora oggi mi stravolge. Per me non era una questione
di tifo, non era un credo. Quando ho visto con i miei occhi la realtà,
ho capito che mi ero sbagliato».
Come si è diventato uno dei leader no vax?
«Sono stato uno dei primi. Ero l’unico medico giovane con esperienza.
Quello che dicevo era oro colato per persone impaurite e in cerca di
certezza. Mi sono fatto tutti i passaggi, tutte le riunioni, ho parlato
in 300 piazze. Conosco tutti i meccanismi interni, dal linguaggio che
bisognava usare al sistema delle donazioni alle associazioni. Per
questo ora mi temono e mi vorrebbero morto».
Si sente in colpa?
«Credo che noi che siamo saliti su quei palchi qualche morto sulla
coscienza ce l’abbiamo. Siamo stati dei grandi codardi tutti noi
no-vax. Andavamo nelle piazze e quando parlavamo sapevamo che le
persone volevano sentire cose forti. Quindi provocavi sempre di più. E
allora via con: Nei vaccini c’è acqua di fogna, le bare di Bergamo
erano tutte vuote, con il Covid non è morto nessuno. Siamo stati
veramente dei grandissimi bastardi, non mi nascondo, questa è la
verità. Un giorno dovremmo rendere conto di queste cose. Purtroppo. Per
questo ho chiesto perdono a tutti ma quel perdono non serve a nulla».
Come si arriva a perdere la razionalità?
«Non te ne rendi conto. Perdi la testa pur essendo una persona
razionale. In quel momento scatta un processo pericoloso. Quella no vax
è una fede e tu diventi un dio. Ti chiamano perché è nato il loro
figlio o per lasciarti la loro nuda proprietà. Entri in una follia
assoluta. I no vax sono persone fortemente impaurite e trovano in te
una sicurezza. Avevo tutto. I clienti privati si erano milluplicati.
Per una visita potevo chiedere qualsiasi cifra. Come me tanti
professionisti. Ci sono avvocati che chiedono decine di migliaia di
euro per ricorsi che già sanno essere perdenti. Uno, ad esempio, ha
fatto 8 class action ed è diventato milionario sulla la paura dei no
vax».
Stiamo parlando di una vera e propria economia della paura no vax?
«Certo. Class action, web, fondazioni, clienti per tutti, dai medici ai
ristoranti. Per questo c’è tanta gente che è terrorizzata che questa
cosa finisca. E per questo la morte di Mimmo Biscardi, uno dei tanti
pallonari creati a tavolino, non fa che portare vantaggi a questo
sistema perché alimenta la voglia di rivalsa di un movimento che è una
religione».
Dunque tanti soldi?
«C’è stata una mente economica dietro tutto questo. Per due anni era
come se ci fosse un marchio no vax. Ristoranti, medici, avvocati,
ingegneri geometri, insegnanti, un mondo di fornitori no vax pronti a
ricevere clienti no vax».
E sulle associazioni?
«Le associazioni che fanno riferimento ai no-vax hanno conti in banca
con 400mila euro. Le donazioni sono tantissime. Basta guardare di chi
sono e chi le presiede per capire tutto. Sono tutti anzianotti
benestanti. Il vecchio magistrato, il vecchio primario, il vecchio
consulente legale. Tutti professionisti a fine carriera che hanno messo
in piedi un giocattolo per la vecchiaia, per soddisfare le loro
perversioni».
E la politica?
«L’infiltrazione politica nei no vax è presente. Eravamo un bacino
elettorale enorme. Io ero presente quando i politici ci pagavano i
palchi e ci chiedevano di dire qualcosa sugli argomenti locali in ogni
piazza».
Anche sulla comunicazione c’era qualcuno che vi indirizzava?
«Certo. Noi venivamo formati su cosa dire, e non da l’ultimo arrivato,
ma da chi aveva diretto telegiornali nazionali. Poi si generava un
processo spontaneo. Ad esempio quando sono salito sul palco l’ultima
volta, al Circo Massimo, ero già ero in piena crisi. Davanti a 15 mila
persone ho detto che i vaccini immunizzano, che non potevamo continuare
a dire il contrario. La gente però era in estasi, mi applaudiva lo
stesso, c’erano persone che mi toccavano le gambe e piangevano.
Nonostante dicessi il contrario di quello che pensavano non
ascoltavano. Parlava un dio. Non poteva essere era Bacco l’eretico a
tradirli era il loro l’udito. Ci sono tanti che ancora adesso sono
convinti che ia stia facendo tutto questo per stanare i poteri forti
che impongono il vaccino».
E ora cosa fa?
«Provo a rimediare ai miei errori, racconto, svelo i retroscena. Provo
a far aprire gli occhi alle persone. Mi sono vaccinato, sono sospeso
dall’ordine dei medici per 6 mesi e non ho fatto ricorso perché sento
di aver sbagliato e accetto questa cosa. Ma ci sono tanti colleghi che
invece si fanno tutte le piazze no vax e nono sono stati sospesi
perché, in realtà, si sono vaccinati, d’altronde essere no vax può
essere un business e l’occasione rende l’uomo ladro».
quando ho visto morire un ragazzo in terapia intensiva che aveva sul
cellulare i video dei miei comizi. C’è un sistema dietro le
associazioni: dalla comunicazione ai soldi»
Pasquale Bacco
Pasquale Bacco
Pasquale Bacco è un medico che per due anni è stato alla testa dei no
vax. Nelle piazze e sui palchi le sue parole, spesso violente, erano
oro colato per quei milioni di italiani che si nutrono di teorie
complottistiche. Oggi Bacco è tornato con i piedi per terra e guarda a
quello che è successo in questi anni. Ora è convinto che il Covid
uccida e che i vaccini siano la soluzione. La sua voce oggi la impegna
per raccontare davvero cos’è il mondo no vax.
Come mai ha cambiato idea?
«Quando ho visto morire un ragazzo di 29 anni di Covid. Aveva nel
telefonino i video dei miei comizi sui palchi no vax. La famiglia mi
disse che era un mio fan. Non me lo dicevano con rabbia anzi, e questo
mi ha fatto ancora più male. Quella morte me la sento come una mia
colpa. E la cosa ancora oggi mi stravolge. Per me non era una questione
di tifo, non era un credo. Quando ho visto con i miei occhi la realtà,
ho capito che mi ero sbagliato».
Come si è diventato uno dei leader no vax?
«Sono stato uno dei primi. Ero l’unico medico giovane con esperienza.
Quello che dicevo era oro colato per persone impaurite e in cerca di
certezza. Mi sono fatto tutti i passaggi, tutte le riunioni, ho parlato
in 300 piazze. Conosco tutti i meccanismi interni, dal linguaggio che
bisognava usare al sistema delle donazioni alle associazioni. Per
questo ora mi temono e mi vorrebbero morto».
Si sente in colpa?
«Credo che noi che siamo saliti su quei palchi qualche morto sulla
coscienza ce l’abbiamo. Siamo stati dei grandi codardi tutti noi
no-vax. Andavamo nelle piazze e quando parlavamo sapevamo che le
persone volevano sentire cose forti. Quindi provocavi sempre di più. E
allora via con: Nei vaccini c’è acqua di fogna, le bare di Bergamo
erano tutte vuote, con il Covid non è morto nessuno. Siamo stati
veramente dei grandissimi bastardi, non mi nascondo, questa è la
verità. Un giorno dovremmo rendere conto di queste cose. Purtroppo. Per
questo ho chiesto perdono a tutti ma quel perdono non serve a nulla».
Come si arriva a perdere la razionalità?
«Non te ne rendi conto. Perdi la testa pur essendo una persona
razionale. In quel momento scatta un processo pericoloso. Quella no vax
è una fede e tu diventi un dio. Ti chiamano perché è nato il loro
figlio o per lasciarti la loro nuda proprietà. Entri in una follia
assoluta. I no vax sono persone fortemente impaurite e trovano in te
una sicurezza. Avevo tutto. I clienti privati si erano milluplicati.
Per una visita potevo chiedere qualsiasi cifra. Come me tanti
professionisti. Ci sono avvocati che chiedono decine di migliaia di
euro per ricorsi che già sanno essere perdenti. Uno, ad esempio, ha
fatto 8 class action ed è diventato milionario sulla la paura dei no
vax».
Stiamo parlando di una vera e propria economia della paura no vax?
«Certo. Class action, web, fondazioni, clienti per tutti, dai medici ai
ristoranti. Per questo c’è tanta gente che è terrorizzata che questa
cosa finisca. E per questo la morte di Mimmo Biscardi, uno dei tanti
pallonari creati a tavolino, non fa che portare vantaggi a questo
sistema perché alimenta la voglia di rivalsa di un movimento che è una
religione».
Dunque tanti soldi?
«C’è stata una mente economica dietro tutto questo. Per due anni era
come se ci fosse un marchio no vax. Ristoranti, medici, avvocati,
ingegneri geometri, insegnanti, un mondo di fornitori no vax pronti a
ricevere clienti no vax».
E sulle associazioni?
«Le associazioni che fanno riferimento ai no-vax hanno conti in banca
con 400mila euro. Le donazioni sono tantissime. Basta guardare di chi
sono e chi le presiede per capire tutto. Sono tutti anzianotti
benestanti. Il vecchio magistrato, il vecchio primario, il vecchio
consulente legale. Tutti professionisti a fine carriera che hanno messo
in piedi un giocattolo per la vecchiaia, per soddisfare le loro
perversioni».
E la politica?
«L’infiltrazione politica nei no vax è presente. Eravamo un bacino
elettorale enorme. Io ero presente quando i politici ci pagavano i
palchi e ci chiedevano di dire qualcosa sugli argomenti locali in ogni
piazza».
Anche sulla comunicazione c’era qualcuno che vi indirizzava?
«Certo. Noi venivamo formati su cosa dire, e non da l’ultimo arrivato,
ma da chi aveva diretto telegiornali nazionali. Poi si generava un
processo spontaneo. Ad esempio quando sono salito sul palco l’ultima
volta, al Circo Massimo, ero già ero in piena crisi. Davanti a 15 mila
persone ho detto che i vaccini immunizzano, che non potevamo continuare
a dire il contrario. La gente però era in estasi, mi applaudiva lo
stesso, c’erano persone che mi toccavano le gambe e piangevano.
Nonostante dicessi il contrario di quello che pensavano non
ascoltavano. Parlava un dio. Non poteva essere era Bacco l’eretico a
tradirli era il loro l’udito. Ci sono tanti che ancora adesso sono
convinti che ia stia facendo tutto questo per stanare i poteri forti
che impongono il vaccino».
E ora cosa fa?
«Provo a rimediare ai miei errori, racconto, svelo i retroscena. Provo
a far aprire gli occhi alle persone. Mi sono vaccinato, sono sospeso
dall’ordine dei medici per 6 mesi e non ho fatto ricorso perché sento
di aver sbagliato e accetto questa cosa. Ma ci sono tanti colleghi che
invece si fanno tutte le piazze no vax e nono sono stati sospesi
perché, in realtà, si sono vaccinati, d’altronde essere no vax può
essere un business e l’occasione rende l’uomo ladro».
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Mi fa fatica mettere la firma.
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